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Energia elettrica, oltre la metà prodotta da fonti rinnovabili ad aprile in Italia

Un mese record per la transizione energetica italiana, con crescita soprattutto di idroelettrico e fotovoltaico

(di Simone Fant)

Nel mese di aprile le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% dei consumi elettrici in Italia. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, la domanda di energia elettrica è aumentata dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Ma la buona notizia è che dei 23,5 miliardi di kWh richiesti, oltre la metà sono stati generati da fonti energetiche rinnovabili. Nell'aprile dello scorso anno non aveva superato il 36%.  

Grazie ad abbondanti piogge primaverili si registra una straordinaria crescita della produzione idroelettrica (+197,5%), in crescita anche quella fotovoltaica (+19,5%), principalmente per l’aumento della capacità installata. In calo invece le fonti geotermica (-0,9%), eolica (-3,4%), e termica (-16,6%). Nei primi quattro mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.356 MW (di cui 2.167 MW di fotovoltaico). Questo valore è superiore di 736 MW (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

Aprile 2024 mese record per la transizione energetica in Italia 

Ad aprile la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,4% dalla produzione nazionale (20,4 miliardi di kWh) e per la quota restante (14,6%) dell'elettricità importata dall’estero. Ma non è la prima volta che in Italia il consumo elettrico viene coperto per oltre la metà da fonti rinnovabili: era capitato anche a maggio 2020 con 52,6%. Tuttavia, aprile 2024 è stato un mese record per la transizione energetica italiana: la produzione nazionale di elettricità pulita ha toccato il 59,1%. 

Ad accelerare ulteriormente la sostituzione di fonti fossili sta contribuendo anche la Commissione europea che il 4 giugno ha approvato uno schema di aiuti per supportare la produzione di energia rinnovabile in Italia. L’obiettivo dell’intervento è incentivare la realizzazione di impianti dalla capacità di 4,6 GW entro il 31 dicembre 2028, tra cui impianti eolici off-shore, geotermoelettrici a emissioni zero, impianti alimentati a biomassa e biogas e fotovoltaici floating su acque interne e in mare. Gli incentivi sono dedicati soprattutto alle tecnologie non pienamente mature o con costi elevati di esercizio, tra cui impianti da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina e impianti solari termodinamici. 

Il boom delle rinnovabili nel mondo  

Non è solo in Italia che assistiamo a una crescita esponenziale delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Secondo la recente Global Electricity Review dell’autorevole think tank energetico Ember, nel 2023 le fonti rinnovabili hanno generato il 30% dell'elettricità mondiale. Un risultato straordinario che, secondo le stime di Ember, rende il 2023 l’anno che segnerà il picco massimo delle emissioni di gas serra generate dai consumi elettrici.  

Dal 2000, la quota da fonti rinnovabili è passata dal 19% a oltre il 30% dell'elettricità globale, grazie all'aumento dell'energia solare ed eolica, passata dallo 0,2% del 2000 al 13,4% del 2023. Di conseguenza, nel 2023 l'intensità di CO₂ della produzione globale di energia elettrica ha raggiunto un nuovo minimo storico, il 12% in meno rispetto al picco del 2007. L'Unione Europea ha registrato il più grande allontanamento dai combustibili fossili tra i paesi che producono più CO₂ dell’intera area OCSE. 

All’ultima Conferenza sul clima di Dubai si è raggiunto un accordo per triplicare la capacità rinnovabile globale entro il 2030 e passare quindi in pochi anni dal 30% al 60% di elettricità rinnovabile su scala mondiale. Gli analisti di Ember sono piuttosto fiduciosi sulla possibilità di farcela se i protagonisti, come Cina, Brasile e Paesi Bassi, saranno in grado di mantenere alte le ambizioni, promuovendo meccanismi incentivanti e soluzioni flessibili.