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Agrivoltaico, pubblicato il decreto per gli incentivi 2024

L’obiettivo è realizzare almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti entro il 30 giugno 2026

Di Sara Perinetto

Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ha pubblicato sul proprio sito web il decreto sugli incentivi all’agrivoltaico. Il provvedimento è in vigore dal 14 febbraio 2024, per promuovere “la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale”. L’obiettivo è realizzare almeno 1,04 gigawatt (GW) di nuovi impianti entro il 30 giugno 2026. Il Gestore dei servizi energetici (GSE), che sarà il responsabile di questa misura, comunicherà in un secondo momento le regole operative.

“Con questo decreto”, ha spiegato il Ministro Gilberto Pichetto Fratin, “aggiungiamo un altro tassello alla nostra strategia energetica, valorizzando in questo caso la grande potenzialità del settore agricolo impegnato nella transizione. Il doppio binario incentivante che abbiamo predisposto, in un costruttivo contatto con la Commissione, può essere una bella opportunità per decarbonizzare, migliorando la redditività dei suoli: un modo, insomma, per far convergere l’affermazione della qualità agricola italiana, unica nel mondo, con la spinta agli obiettivi climatici”.

Cos’è l’agrivoltaico

L’agrivoltaico è l’unione dell’attività agricola con la tecnologia fotovoltaica. Si tratta di installare impianti fotovoltaici in terreni agricoli e usare la stessa superficie per coltivare prodotti, o allevare animali, e generare energia solare. Un’ottimizzazione dell’uso del suolo che consente di produrre energia elettrica rinnovabile e anche di risparmiare risorse.

La presenza dei pannelli solari, infatti, limita l’arrivo di luce diretta al suolo, proteggendo le colture dallo stress termico nelle ore più calde, ed evitando l’eccessiva evaporazione di acqua dal terreno. Quest’ultimo punto è essenziale per risparmiare risorse idriche, soprattutto considerando la siccità di cui l’Italia ha sofferto negli ultimi anni e di cui si teme soffrirà anche nel 2024.

Chiaramente, l’installazione del fotovoltaico è fatta in modo da non ostacolare l’attività agricola o di allevamento, con i pannelli che risultano a un’altezza di circa 5 metri dal suolo.

Agrivoltaico, gli incentivi 2024

Il decreto pubblicato dal MASE prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto, finanziato dal PNRR (che a questo scopo ha stanziato oltre 1 miliardo di euro), per la costruzione di nuovi impianti agrivoltaici. Il fondo copre fino al 40% dei costi ammissibili, con una tariffa incentivante sulla quota di energia elettrica netta immessa in rete.

Per accedere agli incentivi, spiega il ministero, ci sono due modalità: iscrizione ad appositi registri o partecipazioni a procedure competitive. Le procedure di registro, con un primo contingente di 300 megawatt (MW), sono riservate agli impianti con potenza fino a 1 MW realizzati da imprenditori agricoli, società agricole e consorzi. Le procedure competitive, con un contingente complessivo di 740 MW, sono riservate a impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli e loro aggregazioni o associazioni temporanee di impresa che includono almeno un imprenditore agricolo, e verranno pubblicate nel corso del 2024.

Le regole operative del GSE

Il decreto prevede che entro quindici giorni dalla sua pubblicazione il Ministero approvi le regole operative che disciplineranno modalità e tempistiche di gestione e assegnazione degli incentivi all’agrivoltaico. Entro trenta giorni dall’approvazione delle regole, poi, il Gestore dei servizi energetici emanerà un primo avviso pubblico per la presentazione delle richieste.

Una volta in funzione, per gli impianti di potenza fino a 200 kilowatt (kW) il GSE provvederà direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica. Per gli impianti di potenza superiore a 200 kW, l’energia elettrica prodotta resterà nella disponibilità del produttore, che provvederà autonomamente alla valorizzazione sul mercato. Il GSE erogherà poi gli incentivi per vent’anni, che è convenzionalmente considerata la durata della vita utile degli impianti.